“Il Consiglio regionale del Veneto vota un provvedimento che prevede l’investimento di 200milla euro per la promozione della cultura del cavallo, – spiegano i Consiglieri regionali Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde)- ma la maggioranza si infuria per un ordine del giorno sulla macellazione dei cavalli. La nostra proposta di ordine del giorno impegnava la Giunta regionale a farsi portavoce, presso le sedi competenti, della necessità di procedere al riconoscimento del cavallo e degli equidi come animali d’affezione per vietarne, su tutto il territorio nazionale, la macellazione e l’importazione e l’esportazione per tale finalità, nonché la vendita e il consumo delle loro carni.”
Spiega Zanoni: “Esibendo in aula la foto del presidente Zaia a cavallo durante la fiera equina di Verona, ho chiesto ai colleghi consiglieri se, dopo averlo cavalcato, avrebbero il coraggio di portarlo al macello. Com’è possibile essere così efferati nei confronti di questi meravigliosi animali a cui ricorriamo anche per terapie rivolte a bambini, anziani e persone con disabilità anche psichiche? Come spiegare a tutti loro che chiamano per nome il cavallo assegnato, che lo cavalcano, che lo accarezzano che un giorno sarà brutalmente ucciso in un macello?
Votare una legge regionale per la promozione del cavallo, che prevede anche l’investimento di fondi pubblici, richiede coerenza. Se vogliamo tutelare il settore, gli animali in primis, dobbiamo avere il coraggio di proibire la loro macellazione. Un cavallo ha una sua dignità che non può dipendere dall’uso e consumo umano. Bene, quindi, l’approvazione del nostro emendamento che prevedeva che il cavallo venga rispettato in quanto essere senziente e ne preservino il benessere anche attraverso l’adozione delle misure necessarie idonee a evitare ogni forma di abuso e/o sfruttamento. Dispiace invece che l’aula abbia respinto il nostro ordine del giorno sul divieto di macellazione dei cavalli, al momento della votazione eravamo gli unici consiglieri della minoranza presenti in aula e che hanno votato a favore.”
Concludono Masolo e Zanoni: “Infine, è veramente arduo definire il senso di una legge che ribadisce l’esistente, e cioè mette in campo iniziative che potevano già essere tranquillamente attuate sulla base delle leggi regionali vigenti. Non l’unico caso esistente, ma certamente un esempio lampante di legge bandieruola, alla quale destinano 200 mila di risorse regionali che potevano essere destinate a bilancio a fine 2024 invece di attendere una legge che nulla di nuovo aggiunge all’esistente.”