A dirlo è la Direzione nazionale antimafia nella sua relazione annuale.
Nella relazione si evidenzia inoltre come la ‘ndrangheta nel Vicentino utilizzi imprese in difficoltà allo scopo di prosciugarle usandole poi per transitare denaro sporco. Sempre più spesso le forze dell’ordine intervengono in presenza di reati gravissimi.
Non a caso pochi giorni fa a Lonigo, un imprenditore edile, ritenuto contiguo alla ‘ndrina di Cutro, si è visto confiscare quote societarie, terreni e immobili per un valore di circa 500 mila euro.
Sempre a Lonigo lo scorso febbraio è stato arrestato Carmine Multari, ritenuto legato alla cosca della ‘ndrina Grande Aracri di Cutro.
In questo caso la Procura distrettuale antimafia di Venezia avrebbe evidenziato: estorsioni, violenze e minacce, trasferimenti fraudolenti di valori, incendi, minacce e tentate frodi processuali.
Mentre il mese scorso, nell’ambito dell’indagine “Camaleonte”, sono stati arrestati a Tezze sul Brenta due Boss originari di Locri per associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione.
Una situazione allarmante e che deve trovare risposta in un impegno congiunto tra società civile, forze dell’ordine e istituzioni!
➡️ La politica non può tacere, ma deve intervenire in difesa dei cittadini e degli imprenditori locali. ⬅️
Verdi Vicenza