I Verdi del Veneto si presentano a sostegno della candidatura a presidente di Arturo Lorenzoni con la lista Europa Verde. Per il Polesine Francesco Gennaro e Roberta Bononi
ROVIGO – I Verdi del Veneto ci sono: per il collegio della provincia di Rovigo due sono i candidati polesani. Francesco Gennaro, medico dermatologo ospedaliero, attivo nell’associazionismo sportivo e sociale da anni, e Roberta Bononi, sindacalista per la Cisl, di Fiesso Umbertiano, alla prima esperienza politica.
Completano la lista per gli elettori del Polesine Cristina Guarda di Vicenza e Fausto Tosato di Cerea nel veronese, candidati anche in altri collegi.
“La lista dei verdi, anche se in coalizione, è un segnale importante in quanto ricorda che i Verdi ci sono e si mettono in gioco anche a Rovigo ed in un momento in cui da tutti è riconosciuta l’emergenza climatica – afferma Gennaro – I candidati sono a disposizione degli elettori che ritengono importante portare a Venezia questa sensibilità ambientale da parte di persone che non inseriscono l’ambiente nel loro programma, ma che ci credono veramente, da sempre”.
Ambiente, natura e salute sono infatti da sempre i capisaldi del partito che vede oggi portavoce nazionale Angelo Bonelli di Roma e Monica Frassoni di Milano.
“L’obiettivo è quello di esprimere almeno un consigliere in Regione che possa incalzare una maggioranza probabilmente confermata a centrodestra e povera dei temi che ci stanno a cuore” sottolinea Francesco Gennaro.
L’autonomia regionale è un passaggio necessario per uno Stato federale, cosi come in Europa i Verdi combattono per la trasformazione da unione a federazione europea.
Il secondo pilastro è ovviamente l’ambiente, la natura, perchè siamo tutti esseri che vivono insieme in un unico pianeta con risorse limitate.Il Veneto è purtroppo primo per inquinamento dell’aria, ha visto l’inquinamento dell’acqua con i Pfas, è primo in consumo di suolo, vive problemi di clima con tempeste, allagamenti, esondazioni. Serve un cambiamento individuale negli stili di vita, ma non è sufficiente una serie di azioni singole magari in direzioni diverse, serve una linea politica di programmazione al cambiamento a tutela dell’ambiente” conclude Gennaro.Primo appuntamento per Roberta Bononi che ha avvertito la necessità di portare la propria esperienza all’attenzione di un elettorato sensibile ai temi ambientali dopo essersi impegnata per anni come permacultrice, ovvero progettista di ecosistemi, in ambienti sociali ed in agricoltura, che favoriscono la biodiversità.“Ho vissuto a Bologna per oltre 20 anni – confida Bononi – durante il periodo dell’isolamento per l’emergenza Covid-19 ho ritrovato le radici polesane e, terminato il lockdown, mi sono trasferita a Fiesso Umbertiano. Condivido il programma dei Verdi europei con un occhio di riguardo alla economia green circolare, ho un figlio di 18 anni”.
“L’biettivo è quello di creare una rete di realtà ad alto valore ambientale, da quelle ecosostenibili, a quelle che producono in maniera ecosostenibile, alle coltivazioni biologiche, etc. di modo da poter offrire al consumatore il progetto vincente della condivisione contrapposta al concetto, purtroppo veneto, per motivi culturari, di competizione tra le singole realtà da mettere in rete”.
Un cambio di prospettiva per Bononi, con una contaminazione emiliana, per conoscenza professionale, che farebbe sicuramente bene al consumatore, ma soprattutto all’ambiente.