Riportare l’ecologia in politica con una liste di persone nuove, slegate da ogni ideologia e intenzionate a porre al centro della loro azione l’ambiente ed una economia sostenibile. Questo è l’obiettivo della lista Green Italia – Verdi Europei che, a meno di intoppi burocratici, si presenterà alle prossime elezioni europee. Le cadidate ed i candidati della lista ecologista sono stati presentati questa mattina in un incontro svoltosi proprio alle Zattere, davanti a quel canale della Giudecca che viene puntualmente violentato dal passoggio delle Grandi Navi. Veri e propri grattacieli galleggianti che sono emblematici di quello “sviluppo” insostenibile e devastante che è al centro della critica ambientalista. A presentare i candidati del partito ecologista – nomi storici dell’ambientalismo, imprenditori della green economy, esperti delle nuove tecnologie e rappresentanti dell’associazionismo e dei movimenti in difesa di territorio e ambiente – sono state due madrine d’eccezione: la capolista Syusy Blady, nota per la trasmissione “Turisti per caso” e la coportavoce dei Verdi italiani, Luana Zanella.
“Mai come oggi è sotto gli opcchi di tutti che il modello economico che ha fatto da riferimento sino ad oggi è in crisi irreversibile – ha spiegato Luana Zanella -. Riteniamo indispensabile quindi rilanciare anche in Italia il movimento dei Verdi per avere anche noi una rappresentanza in Europa a fianco degli altri partiti ecologisti”.
Dal canto suo, Syusy Blady, ha rimarcato come nel suo girovagare per il mondo abbia imparato l’importanza di rispettare l’ambiente e di costruire una economia fondata sulla cooperazione più che sulla competizione. “Nella mia vita non ho mai fatto politica se non quella intesa nel suo nel suo senso migliore, cioè di partecipazione ai movimenti come quello studentesco o quello femminista. Ma non sono mai stata iscritta ad un partito. Oggi ho sentito il bisogno e il dovere di metterci la faccia e candidarmi a delle elezioni. Perchè non è concepibile che gli ambientalisti italiani, che ci sono e sono tanti, non abbiano una loro rappresentanza in Europa”.
“Cosa mi hanno insegnato i miei viaggi? – ha sottolineato Syusy Blady rispondendo alle domande di un giornalista – che questo modello di sviluppo con il quale deprediamo il mondo non solo è sbagliato ma anche ingestibile. Un cambiamento non solo è necessario ma anche inevitabile”.