La situazione è emergenziale: la raccolta rifiuti della provincia di Verona, in particolare il capoluogo e la zona nord della provincia, è in crisi a causa delle condizioni disastrose della discarica di competenza, quella di Torretta di Legnago.
Alla luce della situazione e di un recente guasto tecnico, la società Legnago Servizi Spa, che gestisce la discarica, ha richiesto e ottenuto dalla Regione di raccogliere esclusivamente i rifiuti provenienti dai comuni della Bassa veronese.
Sulla questione sono intervenute le Consigliere regionali Cristina Guarda (Europa Verde) e Anna Maria Bigon (Partito Democratico): “La gestione dei rifiuti dei bacini di Verona città e Verona Nord non può essere costantemente gestita in modalità emergenziale: è frustrante, per gli amministratori ed i cittadini, specie quelli che vivono a Torretta.
L’Amministrazione regionale aveva stabilito la scorsa primavera che nella discarica sarebbero confluite mensilmente 3.950 tonnellate di rifiuti, una soluzione tampone fino a fine 2020 per rimediare ad una emergenza che si prolunga da anni. Ma la quantità di rifiuti conferita ogni mese risulta essere quasi il doppio rispetto a quanto stabilito. A questo si è aggiunta una ulteriore emergenza causata da un danno tecnico. Di conseguenza è stato stoppato il ritiro della frazione secca e dei rifiuti ingombranti prodotti in 59 comuni veronesi. I cittadini sono quindi costretti a tenere alcuni rifiuti in casa con evidente disagio”.
Continuano poi le rappresentanti di Europa Verde e Partito Democratico: ”La Amministrazione regionale aveva stabilito che ogni provincia gestisse autonomamente lo smaltimento dell’immondizia, ma non ha messo le amministrazioni nelle condizioni tali di poter svolgere questo delicato compito. Ora non è più solamente necessario, ma urgente ricorrere ad una progettazione a lungo termine fornendo risposte concrete alle questioni poste dai sindaci e alle difficoltà riscontrate dai cittadini veneti. In tal senso ho depositato proprio oggi una interrogazione alla Giunta regionale, perché cittadini e amministratori locali hanno il diritto di sapere come e quando si uscirà da questo ciclo gestito in continua emergenza”