1 milione e 300 mila euro in più della offerta di base d’asta sono una cifra enorme, segno che Aspiag – Despar voleva assicurarsi a ogni costo l’acquisto di quel terreno, anche ad una somma decisamente superiore al suo valore, che come agricolo è di 300mila euro, lievitati fino a 3 milioni grazie ai 30.000 mq di nuovo residenziale che là si possono realizzare.
Considerando la fortissima contrarietà diffusa nel quartiere ed in città a qualsiasi operazione di nuova edificazione, che non più tardi di 6 mesi fa, in pieno luglio, si è manifestata con 300 persone riunite al Parco dei Girasoli con un semplice tamtam e in pochi mesi ha portato alla raccolta firme di 1.500 persone, vogliamo credere che Aspiag non si avventurerà nella costruzione di un complesso di condomini che sancirebbero la fine del parco del Basso Isonzo, un sogno iniziato nel 1985 e che si sta piano piano realizzando nelle zone attigue.
Sarebbe un episodio gravissimo che rimarrebbe negli annali e che difficilmente troverebbe giustificazione nei bilanci di responsabilità sociale ed ambientale che la multinazionale austriaca da tempo cura con molta attenzione a correo della propria immagine.
Ipotizziamo che quei 30.000 mq corrispondano piuttosto all’ampliamento che Aspiag ha chiesto ad ottobre scorso per il proprio progetto, già approvato, in zona Padova Est. Nell’area di fronte alla torre del Net Center, Aspiag vorrebbe portare l’edificazione fino a 40mila mq, di cui 24mila da destinarsi a superfici di vendita. Una domanda fin qui rifiutata, ma ora ripartono i giochi, per un’area ormai del tutto compromessa dall’edificazione e che dal punto di vista ambientale vale ahinoi assai poco.
L’inattesa scesa in campo di Aspiag è quindi una sorpresa che oggi mette la multinazionale della grande distribuzione in una posizione di forza o è forse una operazione in qualche modo concordata, fuori dai riflettori, in questi 3 mesi in cui il Sindaco ha sempre evitato di prendere la parola a proposito del destino del Basso Isonzo?
Come Europa Verde di Padova continueremo a vigilare, come successo a giugno scorso quando per primi avvisammo la Presidente della Consulta 5B che i trattori nei terreni di IRA erano scesi in campo per l’ultima mietitura dando l’avvio alla protesta che portò al Comitato per il Parco del Basso Isonzo.
Notiamo infine quanto l’uscita di scena di Alta Vita – IRA sia stata ancora una volta contrassegnata da numerose imprecisioni.
Non capiamo perchè si debba scrivere che ci sono stati 30 anni di dibattito sul destino di quell’area se fino al 2003 era destinata dal PRG a verde pubblico o attrezzato. Fu solo dal settembre di quell’anno che la variante urbanistica di Giustina Destro Sindaco, favorita dal congelamento della nuova Legge Urbanistica Regionale, determinò la trasformazione di tutta l’area del Basso Isonzo a zona di perequazione urbanistica. E che dire dell’ex sindaco Zanonato, ora alfiere del consumo suolo 0, che nel 2004, eletto con un programma di sostenibilità, confermò quell’assalto al territorio che ancor oggi, a 15 anni di distanza, porta le sue conseguenze negative?
Antonio Attisani, portavoce cittadino Europa Verde Padova