“La Regione vuole o meno assicurare la salute dei cittadini di Trissino? Qui la situazione è diventata assurda: sono forse cittadini di serie B rispetto a chi risiede nelle zone identificate come rosse per livello di contaminazione ed è stato sottoposto a screening? Urge fare chiarezza sui dati rilevati e le intenzioni della Regione del Veneto”.
La consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde interviene sul caso delle ELEVATISSIME CONCENTRAZIONI DI PFOA NELLE ACQUE DI FALDA DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI TRISSINO: “Il centro abitato del territorio del comune di Trissino (VI) è interessato da elevate e significative concentrazioni di PFOA in falda, come si rileva dai dati ARPAV aggiornati al 20 luglio 2020, ed è tra l’altro stato esposto per anni alle emissioni in aria di Miteni: per questo è assolutamente urgente agire per comprendere le ricadute sulla popolazione.
Ecco perché nella passata legislatura e, in ultima battuta, ad ottobre dell’anno scorso, mi sono rivolta alla Giunta regionale per chiedere di specificare in quali siti siano avvenute queste analisi da parte di Arpav e, soprattutto, se saranno svolte precise indagini, anche a campione, al fine di verificare la presenza di Pfas nel sangue dei residenti di Trissino e nelle matrici naturali, in particolare nell’aria: il minimo sindacale, verrebbe da dire, alla luce ded conseguenze sulla salute dei cittadini delle zone rosse A e B.
A tre mesi di distanza, ancora nessuna risposta, nonostante l’interrogazione fosse stata portata all’ordine del giorno in Consiglio regionale.
Perché continuare a soprassedere? Avrei sperato fosse almeno confermata l’attivazione di uno screening anche per i cittadini di Trissino alla fine dell’emergenza Covid.
Ed invece no: rimarranno ancora in sospeso, in attesa di conoscere il reale impatto di queste sostanze nocive sulla loro salute e sull’ambiente circostante.”