“Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a sostenere il progetto Melken a tutela degli animali da allevamento. Io sostengo un approccio scientifico fin dalla precedente legislatura; se ci fossimo mossi prima forse avremmo potuto salvare diversi capi”.
E’ quanto afferma la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda, sull’ordine del giorno approvato in Consiglio durante la sessione dedicata al Bilancio di previsione. Ribadisce inoltre la Consigliera Guarda: “Gli attacchi agli allevamenti e alle malghe da parte dei lupi costituiscono senza dubbio un problema, ma patiamo soprattutto un sistema di prevenzione e risarcimento sbagliati nell’impostazione e nella applicazione. A rendersene conto sono anche i colleghi di maggioranza in Consiglio regionale, a dimostrarlo è l’approvazione di un o.d.g. che sostiene l’autorizzazione e il finanziamento del progetto Melken, ossia uno strumento che si basa essenzialmente sulla prevenzione. Abbiamo perso molto tempo parlando semplicemente di fucili quale panacea per gli attacchi alle malghe, senza però renderci conto che l’abbattimento dei lupi non può essere selettivo, poiché ogni singolo individuo del branco ricopre un ruolo preciso. Con l’abbattimento di un individuo si rischia la frantumazione del branco andando a crearne di nuovi. Dobbiamo invece potenziare le politiche di prevenzione introducendo più strumenti contemporaneamente: dalle recinzioni elettriche alla sorveglianza attiva nelle ore notturne. Già nella scorsa legislatura avevo portato al centro del dibattito politico, mediante varie mozioni e un dossier, la necessità di attivare progetti malga per malga.
Ma pare che in Veneto la priorità sia sempre la stessa: sparare! Ritengo quindi significativo questo improvviso cambio di rotta e auspico un lavoro di squadra che porti alla salvaguardia di malghe e animali d’affezione, ma allo stesso tempo la tutela e la sopravvivenza dei lupi.”
Conclude Guarda: “E’ vero che la presenza dei lupi nella nostra regione è sensibilmente incrementata, tuttavia diminuendone la presenza non risolviamo il problema degli attacchi. Fatichiamo a renderci conto che è il depauperamento degli habitat naturali, per opera dell’uomo, a causare le sempre più frequenti incursioni di lupi e di altri predatori. La tutela delle malghe e degli animali d’allevamento passa quindi attraverso le politiche di conservazione degli habitat naturali, il controllo della caccia e l’arresto dell’eccessiva cementificazione.”