La Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) interviene sul controverso impianto da 85 milioni di euro che verrà realizzato a Cortina in vista dei Giochi olimpici invernali del 2026: “E’ stato detto che le prossime olimpiadi invernali saranno all’insegna della sostenibilità, ma i fatti già contraddicono le tante promesse.
La storia dei giochi olimpici è costellata di opere e impianti dai costi faraonici e rimasti poi inutilizzati. La pista da bob, parabob, skeleton e slittino di Cortina comporterà un salasso per i contribuenti coi suoi 85 milioni stimati per la sua realizzazione e un passivo di 400.000 euro previsti per i prossimi 20 anni, senza parlare dell’impatto ambientale devastante. Zaia rassicura tutti dicendo che i fondi ci sono, ma questo non può essere un alibi poiché stiamo parlando di denaro pubblico che potrebbe essere investito diversamente, soprattutto in una fase di grande difficoltà economica per le famiglie e le imprese, oltre che di emergenza prolungata a causa degli effetti del cambiamento climatico.
Le alternative a questa nuova pista esistono, come ad esempio il possibile utilizzo in locazione dell’impianto di Innsbruck-Igls, la cui ristrutturazione verrà ultimata prevedibilmente entro la stagione 2024/25. In principio questa opzione, nonostante le osservazioni del CIO, fu scartata perché ritenuta onerosa, ma vedendo come in pochi mesi il progetto della pista di Cortina abbia subito in incremento spaventoso in termini di spesa ci dovremmo chiedere se i calcoli della prima ora siano stati effettivamente eseguiti in modo corretto e imparziale.
Questi dubbi riguardano non solo il presunto indotto ma anche l’impatto ambientale della pista, così come delle tante altre opere previste per questa edizione delle olimpiadi. Non mancano le preoccupazioni per l’abbattimento di ettari di bosco, la realizzazione del villaggio olimpico sul letto di un fiume e un parcheggio in centro da 870 posti auto.”
Conclude Guarda: “Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere al Presidente Zaia se non intenda avviare una urgente interlocuzione con le autorità e i gestori austriaci al fine di ottenere nuovi elementi su un possibile piano B apprezzato da cittadini e comitati.”