Dov’è la propensione alla gestione della desiderata autonomia differenziata se quello che la maggioranza consiliare esprime oggi è un laissez -faire sulla regolazione delle omissioni odorigene? E’ questo il Veneto “glamour” che ha in mente la maggioranza? Purtroppo le emissioni odorigene creano danni non solo di tipo sociale o sanitario, ma anche economici, col deprezzamento di case e una vita chiusa in casa. Dell’ovest vicentino a Legnago, dal basso padovano al veneziano… –
Cosi la Consigliera Cristina Guarda (EV) in reazione alla bocciatura della sua proposta di inserire nella programmazione economica regionale per il prossimo triennio la regolamentazione delle emissioni odorigente. ” Da due legislature battaglio affinché il Veneto abbia una legge per definire e regolare le emissioni odorigene e tutelare la salute dei cittadini, ho anche presentato un progetto di legge regionale in materia, eppure oggi la maggioranza, che pure vanta un suo progetto di legge abbinato al mio, rifiuta la proposta sostenendo che l’istruttoria in commissione ambiente è sospesa in ragione della pendenza di un progetto di legge nazionale sul tema. Si sbagliano: sciolte le Camere decadono i progetti di legge presentati e, a quanto mi risulta, il progetto di legge non è stato ripresentato con l’avvio della legislatura, dunque da oggi la Regione è già libera di decidere. Nel programma elettorale del nuovo governo non è in agenda e quindi? Forse manca la volontà, ma va detto ai cittadini dell’ovest vicentino con l’idrogeno solforose, a quelli del trevigiano con gli odori bituminosi, ai veneti che stanno vicini a grandi allevamenti intensivi.