“Il polo logistico di Amazon da realizzare a Roncade e rispetto al quale la Regione dovrà esprimersi in sede di valutazione di impatto ambientale è un ulteriore peso di cui il territorio non ha di certo bisogno.
Non solo bisogna rammentare che la realizzazione di un polo logistico a Roncade si aggiunge al capannone già completato a Treviso e che ad oggi, trascorso un anno e mezzo dalla realizzazione, è ancora inattivo e non si sa se e quando sarà utilizzato, con buona pace del consumo di suolo che questa regione consente grazie alle molte deroghe rispetto alle quali non si è ancora intervenuti.” così la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).
Afferma inoltre la Consigliera: “Ma non solo: in termini di benefici per le nuove generazioni, i contratti sin qui posti in essere dal colosso dell’e-commerce rappresentano l’epitome del precariato, cui vanno poi aggiunte le vertenze, come quella Geodis, rispetto alla quale va ricordato il rifiuto di Amazon di sedersi attorno al tavolo di crisi. In un’ottica più generale, poi, l’e-commerce crea l’illusione che la dematerializzazione e la velocità delle transazioni non abbiano anche un risvolto negativo sull’ambiente: chilometri e chilometri macinati per le consegne generano e moltiplicano le emissioni in atmosfera.”
Conclude la Consigliera: “Al di là dei buoni propositi contenuti nei documenti programmatori regionali, ad oggi la ricaduta pratica della visione strategica per il Veneto è questa: più consumo di suolo, meno rispetto per l’ambiente e per i lavoratori.“