A Luglio inizierà un nuovo processo per Mattia Battistetti, morto sul lavoro a soli 23 anni.
Questa vicenda non deve lasciare nessuno indifferente. Ci uniamo al coro di voci chiedendo che venga fatta luce e giustizia.
In Italia ci sono tre morti al giorno sul lavoro, solo da inizio anno se ne contano 196, quando finirà questa mattanza?
Vediamo aumentare la precarietà, il che significa anche meno sicurezza sul luogo di lavoro e ancora più sfruttamento.
La messa in sicurezza dei lavoratori dovrebbe essere un punto fermissimo, sul quale non transigere.
I macchinari in caso di incidente dovrebbero fermarsi automaticamente.
Ci dovrebbero essere, per esempio, degli impianti atti a prevenire qualsiasi tipo di rischio, con sistemi che rilevino immediatamente malfunzionamenti e che verifichino il funzionamento nella maniera corretta.
Pensiamo ad esempio alla sicurezza nei cantieri edili, nelle catene di montaggio, nelle nelle fabbriche dove vengono usati materiali pericolosi, e solo nella provincia di Treviso, secondo una stima dell’Arpav, si contano ben sei fabbriche a rischio di incidente rilevante, che prima che per l’ambiente, e quindi per le persone che vivono sul territorio, rappresentano un rischio per i lavoratori e le lavoratrici.
Non vediamo in questo sistema né giustizia e né equità sociale, e non ci sembra sia sostenibile in alcun modo una situazione del genere.
Il sacrificio di Mattia e di tanti altri ragazzi e ragazze, che dal lavoro non sono più tornati a casa, non deve rimanere impunito e deve essere la forte motivazione che ci porta a non farlo accadere più.
Europa Verde Verdi
Lucia Ammendolia – Portavoce Circolo della Castellana e Consigliere Federale Nazionale
Giovanni Colombo – Portavoce Circolo della Castellana e Consigliere Federale Regionale
Stefano Dall’Agata – Esecutivo provinciale
Daniele Tiozzi – Portavoce provinciale Treviso e Presidente Consiglio Federale Veneto
Elisa Casonato – Portavoce provinciale Treviso e Consigliere FederaleRegionale