“Se le famiglie devono difendersi dallo Stato a suon di carte bollate, è una sconfitta per tutti”, a dichiararlo è la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).
“Lo stop alle registrazioni è il frutto di azioni politiche che non tengono conto del benessere di questi bimbi, i quali vengono utilizzati a fini politici da parte di chi intende punire famiglie il cui riconoscimento è sancito anche dall’ordinamento italiano. Alla famigerata circolare del Ministero non è corrisposta una proposta di soluzione da parte di una maggioranza al Governo ossessionata dal numero di figli nelle famiglie cosiddette ‘tradizionali’, come se la dignità di una famiglia derivasse unicamente da questo parametro.
La denatalità nel nostro Paese non dipende esclusivamente da fattori economici, ma soprattutto dalla dignità e dal riconoscimento effettivo che lo Stato attribuisce ai figli e ai loro genitori, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Il Governo non si è fatto scrupoli nel creare divisioni tra sindaci e giudici sulle spalle di questi bambini. Ma la solidarietà che le Famiglie Arcobaleno stanno ricevendo è la dimostrazione che la società civile viaggia ad alta velocità, se paragonata alla lentezza delle Istituzioni. L’amore e il buon senso prevarranno sulle carte bollate.”