In Veneto rischiano di scomparire. Interrogazione al Ministro della salute
Venezia, 18 nov. – “E’ allarme rosso per le Rsa pubbliche a causa dei consistenti tagli: chiediamo iniziative del Governo a cominciare da un piano di intesa con le Regioni affinché sia garantita una presenza congrua e uniforme sul territorio nazionale delle strutture per anziani con rette sostenibili per le famiglie”. Lo afferma la presidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella in una interrogazione al ministro della Salute Schillaci nella quale sostiene che “in Veneto le Rsa rischiano di scomparite. Un report della Cgil ha reso nota la situazione drammatiche in due Asl: nella 3 Serenissima, alla quale fanno riferimento oltre 600.000 residenti in 23 comuni, ci sono 31 strutture per anziani con circa 4.000 posti letto, le strutture private sono 22, quelle pubbliche solo 9; nel Veneto orientale le strutture per anziani sono 13 appartenenti alla Asl 4, che si riferisce a 21 comuni per oltre 225.000 residenti, qui le strutture pubbliche sono solo 3, con 309 posti, e quelle private 10 con 1.013 posti. Nel luglio scorso le Rsa Venete hanno chiesto alla Regione un incremento di risorse del fondo per la non autosufficienza per 100 milioni di euro, per far fronte all’aumento dei costi dovuti in particolare ai rincari energetici e all’inflazione e per evitare possibili aumenti delle rette pagate dalle famiglie già a partire dal 1 gennaio 2024. Avendo già subito un decremento di risorse pari a 28 milioni di euro deciso dal Governo, la Regione Veneto ha risposto negativamente alle richieste della Rsa. Il rischio è scontato: famiglie con anziani nelle Rsa potrebbero vedersi costrette ad un ulteriore esborso tra 200 e 300 euro mensili, una cifra enorme. Il Governo ha la responsabilità di intervenire per salvaguardare gli anziani e le loro famiglie, anche incrementando il fondo della non autosufficienza, tenuto conto dell’invecchiamento progressivo della popolazione e delle conseguenti patologie”, conclude Zanella.