“La vicenda della grande pista della discordia, ossia l’impianto di sliding previsto per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, si pregia quotidianamente di un nuovo valzer di dichiarazioni contradditorie.
Ma vale la pena ricordare che non ci troveremmo in questa situazione se, fin dall’inizio, si fosse prestato ascolto alla raccomandazione del CIO, ossia quella di evitare la costruzione di nuovi impianti favorendo
piuttosto il riutilizzo di quelli esistenti, anche ricorrendo a strutture in altri Paesi. Raccomandazione emersa grazie all’operazione verità condotta da Europa Verde Veneto, dato che Zaia l’aveva colpevolmente
tenuta nascosta.
Purtroppo, le ambizioni del Presidente Zaia sono prevalse su quel principio di ragionevolezza che ci avrebbe evitato quella figuraccia internazionale, oltre a una buona dose di perdita di credibilità, che in questo
momento affligge il nostro Paese.
Ciononostante, nel tentativo di salvare la faccia del Presidente Zaia, più che quella degli Italiani, si preferisce ora puntare su una versione mini dell’impianto originariamente previsto. Tutto questo in tempi record
e col rischio di dover richiedere proroghe rispetto
alle procedure di omologazione dell’impianto. Ma un impianto sportivo di questa portata, costruito in fretta e furia, può garantire la sicurezza di atleti e spettatori? Tale dubbio è stato espresso anche dai comitati locali
che da tempo si oppongono al progetto. Per questo ribadiamo la nostra proposta: incrementare i progetti e le risorse a favore delle comunità presenti nelle zone montane, evitando lo sperpero di denaro pubblico in
grandi opere costruite su misura delle ambizioni politiche di alcuni, e totalmente a carico dei cittadini.
Un altro aspetto di questa storia infinita che inquieta non pochi cittadini riguarda la futura gestione dell’impianto. Poiché da parte di nessun ente locale giunge una formale garanzia sulle coperture dei futuri costi di
gestione dell’impianto. Insomma, questa sembra la pista di chi predica male e razzola peggio. Un pianto dal forte impatto sull’ambiente e sulle tasche dei contribuenti. Un film già visto in Italia, ma che, a quanto pare,
gode del tifo da parte di chi intende costruire il suo futuro politico su fondamenta pericolose per tutti gli altri.”