“L’ottimismo espresso dal CdA della Fondazione Milano-Cortina 2026 rispetto alla eventualità che SIMICO affidi comunque i lavori per la realizzazione della pista da bob pare più frutto della volontà di voler procedere a tutti costi più che un esercizio di reale ponderazione e valutazione razionale del caso: un a “prescindere” che sa di potere e di simboli, che non guarda in faccia nessuno, né l’extra budget necessario per la realizzazione del nuovo progetto né i pareri negativi espressi sia dal Comitato Olimpico Internazionale che dalle Federazioni Internazionali.” Lo afferma la Consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde.
“In tutto questo – prosegue la consigliera- va anche segnalato che la fondazione Milano-Cortina mostra di possedere un cauto e ragionevole pessimismo, considerato che contestualmente lascia comunque aperte le interlocuzioni per il caso di spostamento delle sedi di gara. Ma non basta. Fino a che punto i veneti possono trascurare che si tratta di realizzare un’opera che probabilmente, visti i motivati e contrari avvisi espressi dal CIO, non ospiterà le gare olimpiche, con buona pace della tanto sbandierata legacy ma con danni irreversibili all’ambiente? Mentre i fondi per i piccoli comuni e per quelli di montagna vengono drasticamente diminuiti, Zaia e Salvini puntano a costruire un simbolo del loro potere, contro ogni contrario avviso, contro il tempo, con i soldi pubblici