I lavori di realizzazione della pista da bob imposta dalla Lega per le Olimpiadi Milano – Cortina 2026 di fatto non sono mai partiti. La situazione è ferma al palo mentre i tempi per la consegna sono sempre più stretti, così denuncia il Coordinamento ambientalisti Alto Bellunese. Non mi stupirei se tra qualche mese, Governo, SIMICO, Coni, Salvini e lo stesso Zaia, dovessero confessare ciò che già ora sanno: che l’unica soluzione fattibile è il famoso piano B, quello della pista all’estero, così come noi sosteniamo fin dall’inizio. L’ipotesi che si riesca a portare a termine l’impianto per permettere agli atleti di collaudarla in tempo diventa sempre più remota, con il concreto rischio che poi resterà uno scheletro nel deserto: il tutto sulle spalle dei cittadini, come la pista di Torino 2006. In entrambi i casi non si potrà rimediare allo scempio compiuto sul prezioso bosco di larici secolari, centinaia e centinaia di alberi tagliati in tutta fretta per fare posto a una colata di cemento. Un disastro ambientale ed economico annunciato. Ribadiamo tutta la contrarietà di Alleanza Verdi e Sinistra a quest’opera che non rispetta i principi di sostenibilità ambientale contenuti sia nel Dossier di candidatura delle Olimpiadi che nelle direttive del Cio. Le Olimpiadi invernali devono rappresentare l’orgoglio sportivo dell’Italia nel mondo e invece con questo governo rischiano di diventare solo il simbolo del suo fallimento organizzativo.
Lo ha affermato la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.