“In Veneto è stata creata la Generazione P(fas): cittadini nati con veleni nel sangue e con i quali avranno a che fare per tutta la vita. Per quanto si lavori per ridurne la concentrazione, la loro presenza fin dalla gravidanza ci ha e continuerà a sottoporre a rischi. Ecco perché va garantito un mirato ed efficiente livello di informazione rivolta ai cittadini, oltre un sistema di controlli costanti. Negli anni del boom economico si riteneva che tutto si potesse fare nel nome del benessere, ma il frutto di quella visione economica è un Veneto inquinato e che, secondo la ricerca dell’Università di Padova, ha condotto a circa 4000 decessi. A pagare il prezzo più alto sono stati i nati dagli 80-90 del secolo scorso. Parliamo di quella coorte di cittadini, tra i quali si è registrata una elevata incidenza di patologie, poiché alla nascita hanno letteralmente subito un travaso involontario di Pfas dal sangue della madre. L’incidenza di malattie neoplastiche maligne e cardiovascolari, registrata nella zona rossa in Veneto, non lascia più spazio a interpretazioni che tendono a sminuire la reale portata dei fatti. Al contempo non possiamo limitare la conoscenza dei soli dati relativi alla presenza di Pfas nel sangue, visto che il pericolosissimo accumulo avviene parimenti negli organi interni. Inoltre, va ricordato che la contaminazione non avviene esclusivamente mediante l’acqua, ma anche per mezzo dall’aria inquinata dagli inceneritori di rifiuti e fanghi, e il consumo di prodotti agricoli provenienti dalle zone contaminate. Alla luce di questi dati risulta importante investire massimamente nella ricerca per proteggere l’aria, gli agricoltori ed il cibo. A maggior ragione, oggi assumono maggior rilievo la risoluzione che ho recentemente proposta in Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la risoluzione n. 79 e l’articolo di legge su maternità e Pfas che feci approvare lo scorso anno in Regione. Il Veneto dimostri di avere a cuore la salute dei suoi cittadini. La scienza spiega chiaramente che anche solo 20 nanogrammi di Pfas per ml del nostro sangue costituiscono un forte rischio sanitario.” Lo dichiara la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).