Roma, 12 giu. “L’Italia non è tra i 15 Stati europei che hanno stabilito un contratto per la fornitura di un massimo di 665.000 dosi di vaccino anti pandemico aggiornato al virus dell’influenza zoonotica Seqirus, la nota Aviaria. Non avrà quindi accesso a questo vaccino. Chiediamo se e in che misura siano state considerate le conseguenze di questa scelta, con particolare riferimento ad allevatori avicoli e veterinari, soggetti tra i più esposti e interessati dalla prevenzione della diffusione o dei potenziali focolai di influenza aviaria. Ricordo che il vaccino è l’unico preventivo zoonotico contro l’influenza aviaria attualmente autorizzato nell’Unione Europea”. Così Luana Zanella, presidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, in una interrogazione al ministro della salute Orazio Schillaci. “Le conclusioni della procedura di audit svolta nel 2022 dalla Commissione Europea per la valutazione delle misure di controllo dell’influenza aviaria sono note e molto chiare: in riferimento alle aree del Veneto e della Lombardia è stato evidenziato il “rischio intrinseco” dell’esposizione del settore produttivo avicolo a fattori che possono facilitare la rapida diffusione della malattia, come è, ad esempio, l’alta densità degli stabilimenti avicoli. Nelle conclusioni l’audit afferma che le carenze strutturali e organizzative hanno minato la capacità del sistema di preparedness alle emergenze sanitarie degli animali, in particolare in Veneto e in Lombardia. In base a quali motivazioni l’Italia non è, dunque, tra gli Stati contraenti?”.