Preoccupa molto il livello del Lago di Garda, mai stato così alto dal 1977. Una minaccia reale per le comunità locali che si trovano ad affrontare e gestire anche i danni causati dai nubifragi e dalle intense precipitazioni, come frane e smottamenti, sensibilmente aumentati negli ultimi anni. È da inizio legislatura che ribadiamo con forza la necessità di individuare strategie a breve e lungo termine per la gestione delle acque e a definire misure di prevenzione per mitigare i rischi associati all’innalzamento del livello del lago, ma anche quelli legati alla siccità, due facce della stessa medaglia: il cambiamento climatico. Chiediamo che venga data priorità ad opere strategiche per il territorio, come quella del collettore del Lago di Garda, indispensabile infrastruttura per evitare che parte dei reflui fuoriescano, causando problemi alla salute dei cittadini e all’economia turistica. È vergognoso che non si trovino i soldi per concludere i lavori di manutenzione sul versante veneto e che la situazione non si sblocchi in Lombardia. Tante promesse dalle varie istituzioni, ma ad oggi zero finanziamenti. Non sono più nemmeno rinviabili gli interventi per la messa in sicurezza del territorio, in primis il tratto a nord della strada statale gardesana. Infine urgono provvedimenti legislativi su larga scala: legge quadro sul clima, legge sul consumo di suolo e contrasto al dissesto idrogeologico. E’ essenziale la cooperazione di tutti per affrontare i cambiamenti climatici, tutt’ora negati nei fatti dal governo Meloni, sempre impreparato di fronte a ogni disastro ambientale. Nessuno può più permettersi di ignorare ancora quanto sta accadendo e aspettare che si compia l’ennesima tragedia, né le autorità locali, né il governo nazionale.
Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, Aurora Floridia.