Salute, ZANELLA: inserire nei LEA interventi per protesi al pene, si parla molto della disfunzione erettile ma non di chi è davvero malatoOgni anno viene rimossa la prostata a 20 mila uomini malati di tumore

Roma, 17 GEN. “Il caso dell’ex falconiere di una squadra calcistica, che ha dato ampia pubblicità sui social all’efficacia del suo intervento di protesi al pene, ha messo di nuovo sotto i riflettori il tema della disfunzione erettile in termini non corretti, a nostro avviso. Mentre si è indotti soprattutto dalla pubblicità e da una certa cultura main stream a pensare al tema solo in termini di prestazioni virili, rileviamo che in Italia, secondo dati forniti dal Registro nazionale della Società italiana di andrologia, a fronte di 3 mila richieste, le protesi erogate sono circa 400 l’anno, concentrate per il 75% fra Nord e Centro, circa 20 mila uomini vengono sottoposti a un intervento di rimozione radicale della prostata a seguito di un tumore e, di questi, almeno 10 mila vanno incontro a disfunzione erettile con indicazione all’impianto di protesi peniena per risolverla. Non tutte le Regioni mettono a disposizione gratuitamente la protesi che ha costi molto alti e richiede chirurghi specializzati. L’intervento non è inserito nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), così solo poche strutture pubbliche lo assicurano e solo il 10% degli italiani che hanno bisogno di una protesi peniena riesce a farsi operare in ospedale per tornare a una normale attività sessuale. Il restante 90% è costretto a ricorrere al privato. Si parla di questo tema in termini completamente sballati, per esaltare la potenza virile di chi usa e abusa dei farmaci: il presidente della Società italiana di andrologia (Sia), Alessandro Palmieri Anzi, ha reso noto in questi giorni, proprio all’indomani del caso dell’ex falconiere, che le ‘pillole del sesso’ sono amatissime dagli italiani: ogni anno consumano quasi 17 milioni di compresse (16 milioni e 600mila). Abbiamo presentato una interrogazione al ministro della Salute Orazio Squillaci chiedendo l’inserimento di questo tipo di intervento nei Lea, e una pubblicità mirata anche al fine di contrastare la deriva dell’uso e dell’abuso delle pillole del sesso”. Così Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera.

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