Caso Brescia. Benedetta Scuderi e Cristina Guarda (Verdi/ALE): «Solidarietà alle attiviste di Extinction Rebellion, soprusi inaccettabili. No a scudo penale e ddl sicurezza»

19 gennaio 2025 – In seguito ai recenti eventi di Brescia, Benedetta Scuderi e Cristina Guarda, eurodeputate del gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo, esprimono solidarietà alle centinaia di persone che ieri hanno formato un presidio davanti alla prefettura di Brescia per protestare contro i soprusi da parte degli apparati di polizia denunciati nei giorni scorsi da alcune attiviste di Extinction Rebellion.

«Esprimiamo la nostra solidarietà alle attiviste per il clima che hanno denunciato di aver subito soprusi durante il fermo, e la nostra vicinanza alle oltre duecento persone scese in piazza a Brescia. È inaccettabile che delle donne siano state costrette a spogliarsi integralmente, utilizzare il bagno con la porta aperta e subire trattamenti degradanti non riservati invece agli uomini». Così Benedetta Scuderi e Cristina Guarda, eurodeputate del gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo, dopo la manifestazione che si è svolta ieri a Brescia in reazione ai fatti del 13 gennaio, quando 23 attivisti dei movimenti Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione sono stati fermati per oltre otto ore presso la Questura di Brescia dopo una manifestazione pacifica davanti alla sede della Leonardo SpA. «Un episodio che si è verificato nei giorni in cui il governo italiano valuta l’introduzione di uno scudo penale per gli agenti. Ma è assurdo che proprio chi dovrebbe garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti civili venga posto al di sopra o al di fuori della legge», aggiungono le eurodeputate.

«Ci uniamo alla richiesta di spiegazioni al Ministero dell’Interno, che ancora non sono arrivate, e sottolineiamo l’urgente bisogno di chiarimenti su quanto accaduto il 13 gennaio. I fatti denunciati dalle attiviste sono del tutto inammissibili in uno stato di diritto e incompatibili con il diritto di tutte e tutti di manifestare liberamente il proprio pensiero, pertanto è necessaria quanto prima un’ispezione del Ministero che accerti e chiarisca quanto accaduto. E sono gravi le parole pronunciate dal ministro Piantedosi, che si è detto dispiaciuto se qualcuno si è sentito offeso: il governo non deve dispiacersi, ma verificare l’accaduto», dichiarano Scuderi e Guarda.

«Non dimentichiamo, inoltre, che l’Italia ha approvato una legge contro gli attivisti climatici. Ciò è estremamente grave e contribuisce a creare un clima di intimidazione nei confronti di chi lotta pacificamente contro il climate change. Aumentando le pene e le sanzioni, si è voluto colpire determinati gruppi e movimenti, limitando di fatto il diritto di protesta. Il combinato disposto con il cosiddetto “ddl sicurezza” rappresenta una deriva preoccupante che allontana l’Italia dai principi dello stato di diritto e dal diritto dell’Unione europea», concludono le eurodeputate.

Benedetta Scuderi e Cristina Guarda
Verdi/ALE al Parlamento europeo

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