“Venerdì 14 febbraio ci siamo recati in visita alla Casa Circondariale di Vicenza per comprendere criticità e bisogni di questa struttura. La struttura patisce un livello di sovraffollamento superiore al 50%, di conseguenza gli spazi risultano ridottissimi per poter svolgere qualsiasi tipo di attività, incluse quelle trattamentali. Abbiamo constato quanto il personale sia impegnato nell’assicurare condizioni dignitose per le persone private della libertà personale, ma anni e anni di disattenzione da parte della politica lasciano il segno e impediscono strutturalmente di andare oltre i livelli minimi. Infatti, la nuova direttrice si trova a dover gestire una situazione complicatissima, dipesa da oltre sei anni di gestione commissariale, in assenza di una figura dedicata. Durante la nostra visita sono emersi molti problemi, ma è impossibile non riconoscere il grande lavoro svolto da parte di agenti e professionisti. Tuttavia, le attività di integrazione tra il mondo esterno e le persone detenute necessitano di stimoli importanti, visti i livelli di integrazione molto ridotti. L’integrazione è una garanzia per tutti noi, non solo per i detenuti e le loro famiglie. La casa circondariale di Vicenza può contare su un reparto di psichiatria di rilievo, ma i livelli di assistenza nel complesso risentono del sovraffollamento del carcere. Il nostro impegno sarà massimo nell’ aiutare le strutture sanitarie interne ad offrire servizi all’altezza delle necessità di chi è confinato al suo interno.” Lo dichiarano i consiglieri regionali Arturo Lorenzoni (portavoce delle minoranze) e Renzo Masolo (Europa Verde).