Milano-Cortina, ZANELLA: Fondazione sia più trasparente, i costi delle Olimpiadi saliti a 5,7 miliardi dal 1,5 iniziali. Mercoledì ministro Abodi in Aula per il qt

Roma, 25 feb. – “La Fondazione Milano Cortina garantisca la trasparenza del suo operato anche attraverso la realizzazione di un portale unico di dati relativo alle opere connesse ai giochi: è infatti necessario un completo monitoraggio dei costi della manifestazione olimpica che si aggirano allo stato attuale all’incirca in 5,7 miliardi di euro, di cui 1,6 per la realizzazione della kermesse e 4,1 miliardi per le opere connesse, a fronte del miliardo e mezzo stimato dal dossier di candidatura: hanno voluto a tutti i costi realizzare una inutile pista da bob che almeno siano trasparenti! La nostra preoccupazione è condivisa anche dalla campagna internazionale di monitoraggio civico Open Olympics 2026, avviata da circa 20 organizzazioni della società civile, che da tempo chiede maggiore trasparenza rispetto ai costi ingenti per le casse pubbliche dei giochi olimpici invernali”.

Lo chiede Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera, in una interrogazione al ministro dello Sport Abodi che risponderà in Aula mercoledì durante il question time.

“La nostra nuova iniziativa parlamentare prende le mosse dall’Approfondimento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) dello scorso 14 febbraio in base al quale la Fondazione appare configurabile come organismo di diritto pubblico. Anche se il Governo ha voluto inserire in un decreto legge (11 giugno 2024, n.76, articolo 11, convertito l’ 8 agosto 2024 in legge N.111), una specifica norma di interpretazione autentica che nega la natura pubblica di questo Ente, l’ANAC ha comunque ritenuto di effettuare la valutazione dal momento che la natura dei compiti svolti lo connota come organismo di diritto pubblico soggetto al codice dei contratti pubblici anche alla luce della giurisprudenza europea. Ricordo anche che la Corte dei Conti del Veneto nel suo ultimo giudizio sul rendiconto della Fondazione ha sottolineato la sua natura pubblica sia perché gli organi di direzione e controllo sono composti interamente da membri di nomina pubblica, sia perché le garanzie pubbliche a livello economico dello Stato e degli enti locali lo mettono al riparo da ogni rischio d’impresa ed in fine perché la stessa Fondazione è stata istituita per realizzare un interesse pubblico di portata generale. Secondo l’Approfondimento dell’ANAC, dunque, la Fondazione non solo deve garantire la trasparenza riguardo ai dati e ai documenti inerenti all’attività di pubblico interesse in base alle leggi (d.lgs. 33/2013), ma ad essa è applicabile anche l’istituto dell’accesso civico generalizzato (FOIA) per chi avesse interesse agli atti, dati e informazioni relativi alla sua attività di pubblico interesse”, conclude Zanella.

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