17 marzo 2025 – La petizione n. 1144/2024, presentata da Mattia Cusani per conto dell’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia, sulla presunta violazione della normativa UE da parte delle regolamentazioni italiane sulla canapa, è stata discussa oggi a Bruxelles nella commissione Petizioni (PETI) del Parlamento Europeo. La commissione, su proposta dell’eurodeputata dei Verdi, Cristina Guarda, che oggi presiedeva la seduta, ha deciso di inviare una lettera di reclamo alle autorità italiane. La decisione, votata a maggioranza, è stata sostenuta da Verdi, Renew e la Sinistra. Astenuto invece il Pfe e assenti Ppe, S&D, Ecr e Esn. Cristina Guarda commenta:
“La filiera della canapa italiana segna oggi un importante risultato: la commissione Petizioni invierà una lettera di reclamo al governo italiano in merito alla petizione presentata lo scorso settembre, che denuncia le assurde limitazioni poste dal governo Meloni alla coltivazione e al commercio del CBD. La decisione è passata nonostante mancassero gli eurodeputati di Ppe e S&D: la loro assenza poteva mettere a rischio il buon esito della petizione. Come Verdi ci siamo battuti fin dall’inizio per sostenere questa iniziativa, promossa da tutte le organizzazioni agricole di filiera, e a febbraio avevamo richiesto e ottenuto che la petizione venisse discussa nella seduta di oggi. Per me la soddisfazione è doppia, perché oggi ho avuto l’onore di presiedere la commissione e ho potuto proporre di scrivere una lettera di reclamo. Ora le autorità italiane avranno 90 giorni per rispondere ai rilievi della commissione”.
“Siamo quindi lieti di annunciare questo importante passo avanti in sede UE, in contrasto alle iniziative ideologiche e oscurantiste della destra che governa il nostro Paese e che ora dovrà rispondere in sede europea. Il governo Meloni ha colpito ingiustamente migliaia di piccole e medie imprese che avevano investito ingenti risorse nella produzione di canapa, rispettando le normative dell’UE. Questa crisi minaccia la sopravvivenza di circa 3.000 aziende agricole e mette in pericolo migliaia di posti di lavoro nei settori del commercio e della distribuzione”.
La petizione, sostenuta dall’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia e da altre organizzazioni agricole, accusa l’Italia di violare il diritto dell’UE con normative restrittive sulla canapa. Si evidenzia il limite imposto alla coltivazione, trasformazione e vendita del CBD, contraddicendo la giurisprudenza dell’UE che ne riconosce la non tossicità. Inoltre, l’Italia non avrebbe rispettato la procedura di notifica europea (Direttiva 2015/1535), impedendo controlli preliminari di conformità sulle norme nazionali. “Oggi, finalmente, queste problematiche sono state affrontate in sede europea e la commissione Petizioni ha deciso di agire nei confronti del governo Meloni. Come Verdi, continueremo a batterci per la tutela e lo sviluppo del settore della canapa in Italia, al fianco della filiera”, conclude Guarda.
Cristina Guarda (Verdi/ALE), eurodeputata