Qui puoi scaricare il PROGRAMMA PER UN VENETO VERDE in formato Pdf
ACQUA, ARIA, SUOLO, BIODIVERSITÀ E PAESAGGIO: PROTEGGERLI PER PROTEGGERCI E GUARDARE AL NOSTRO FUTURO.
Il nostro territorio è caratterizzato da una varietà ambientale pressoché unica. Europa Verde Verdi Veneto vuole rilanciare i Parchi Naturali, stanziare le giuste risorse per la gestione delle Aree Naturali e rilanciare un grande programma di Riforestazione della Pianura (da 500 a 5000 ha di boschi planiziali entro il 2030), ripartendo dal progetto del Bosco di Mestre. Significa offrire un contributo tangibile all’assorbimento della CO2 e fare da filtro naturale a quelle polveri sottili e smog che fanno della Pianura Padana una delle regioni più inquinate di Europa. Contemporaneamente si intende ripristinare al più presto i Servizi Forestali Regionali, sì da garantire una buona amministrazione e un controllo di gestione dei boschi pubblici e privati di pianura, collina e soprattutto quelli prealpini e alpini.
Inaccettabile il caso dei PFAS nel vicentino, scoperto solo dopo segnalazioni nazionali. Europa Verde Verdi Veneto riconosce la necessità di attivare protocolli di controllo ambientale e sanitario per agire preventivamente dove si accertino situazioni critiche per la salute o esistano pressioni ambientali dovute a produzioni a rischio. L’obiettivo è non subire passivamente disastri e inquinamento derivanti da lavorazioni pericolose, ma agire preventivamente in tutela della salute, proteggendo le falde ed i fiumi e incentivando le aziende venete a produrre secondo un processo a ciclo chiuso. Significa ricadute positive sia in termini di costi (relativamente ai minori o azzerati costi di depurazione delle acque in uscita), sia per la protezione ambientale, specialmente in aree di ricarica della falda.
La nostra Regione è una delle più virtuose nel riciclo ma occorre fare di più.
Europa Verde Verdi Veneto chiede che la Regione incentivi la vendita di prodotti sfusi che riducano e eliminino il packaging, soprattutto quello di plastica, promuovendo l’utilizzo di imballaggi e contenitori riusabili e l’impiego di beni realizzati con materiali di recupero. Per questo occorre che la normativa e i piani regionali di gestione dei rifiuti attuino quanto già sancito anche dalla normativa europea (una exit strategy dall’incenerimento e una cessazione entro il 2030 dell’impiego delle discariche) e siano stabiliti nuovi obiettivi di gestione dei rifiuti per i prossimi 5 anni. Europa Verde Verdi Veneto intende ridurre la quota di rifiuti non riciclati a 50 kg procapite contro i 150 kg attuali. Seguirà un crono-programma su 10 anni per dismettere tutti gli inceneritori.
PIANI DI ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI DI CO2, DEI GAS CLIMALTERANTI, DEGLI INQUINANTI ATMOSFERICI. INTRODUZIONE DELL’IMPRONTA DI CARBONIO PER LE GRANDI OPERE.
Europa Verde Verdi Veneto chiede che sia elaborato un Piano di Mitigazioni a livello regionale, concordato col Governo Nazionale, per uscire dall’economia del carbonio. Significa rivedere il sistema veneto di produzione energetica, prevedendo la dismissione delle centrali a combustibili fossili e trovando i giusti incentivi per promuovere a tutti i livelli le energie rinnovabili; significa puntare ad una maggiore efficienza e un aumentato risparmio energetico nel settore trasporti, industriale ed edilizio. Occorre un Progetto di Legge regionale che preveda per tutte le opere di una certa dimensione – che siano inceneritori, grandi lottizzazioni edilizie, infrastrutture – un bilancio di CO2 e degli altri gas serra (CH4, NO2, CFC e altri) sul medio e lungo periodo. L’obiettivo è sapere, dati alla mano, se entro il 2050 un’opera raggiungerà un bilancio annuo di zero di emissioni. E’ da portare a compimento il Piano di Adattamento regionale, concordato tra l’amministrazione regionale e il Governo. Si chiede inoltre di ripensare il sistema degli incentivi a favore delle minicentrali idroelettriche. Esse infatti aumentano “l’artificializzazione” dei corsi d’acqua, sottraggono risorse idriche al territorio e sono incentivate dai certificati verdi senza che ci sia una sostanziale riduzione nelle emissioni di CO2.
PAROLE D’ORDINE: RIUSO, EFFICIENTAMENTO, REINVENZIONE DI SPAZI E LUOGHI, ANALISI AMBIENTALE COSTI/BENEFICI.
La nostra Regione è leader in Italia e in Europa per consumo di suolo; la quantità di vani sfitti, sia ad uso abitativo, sia ad uso produttivo, impongono in modo categorico lo stop ad ogni ulteriore cementificazione del territorio veneto e una rilettura delle politiche edilizie e urbanistiche. Europa Verde Verdi Veneto non condivide il metodo utilizzato per la costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), l’accettazione dello gigantismo navale in Laguna di Venezia o il prolungamento dell’A27.
Europa Verde Verdi Veneto ha come obiettivo quello di dotarsi di un sistema di valutazione delle infrastrutture da realizzarsi. La precedenza sarà data a quelle opere che garantiscano il miglior rapporto tra costi sostenuti e ricadute in termini di contenimento e/o riduzione delle emissioni inquinanti.
Europa Verde Verdi Veneto prevede inoltre di dare attuazione in modo stringente alla Legge regionale sul Consumo di Suolo che continua ad essere disattesa nell’impianto generale , anche a seguito di deroghe continue per progetti di edificazione e di impermeabilizzazione di terreno ancora vergine.
Europa Verde Verdi Veneto punta, in tal senso, a impegnare risorse e strategie nella riqualificazione urbana dell’esistente e arrivare progressivamente a programmi di de-cementificazione.
NUTRIRSI E NON SEMPLICEMENTE CIBARSI, GRAZIE A UN’AGRICOLTURA INNOVATIVA, INTEGRATA, BIOLOGICA E AD ALLEVAMENTI ATTENTI E RISPETTOSI.
Europa Verde Verdi Veneto intende promuovere la ricerca e i programmi di investimento settoriali in agricoltura; contemporaneamente mira a definire politiche che stabiliscano prezzi di acquisto equi e corretti ai produttori. Si punta ad un ulteriore abbattimento dell’impiego di prodotti fitosanitari grazie all’utilizzo di cultivar resistenti agli stress ambientali e a virosi; si intende assicurare maggiori investimenti nella messa a punto di coltivazioni biologiche, biodinamiche e per la gestione intelligente di acqua, prodotti fitosanitari e fertilizzanti.
La nostra regione, inoltre, è interessata dalla presenza di grandi allevamenti intensivi dove gli animali – bovini, suini e pollame – vivono in condizioni di forte limitazione del loro benessere (quand’anche della loro salute).
Europa Verde Verdi Veneto prevede che la Regione sia promotrice di percorsi di transizione verso forme di allevamento non impattanti sugli animali, sull’ambiente e sulla nostra salute. Si vuole, inoltre, attuare un programma di controlli in stretta collaborazione con i Servizi Veterinari e gli enti preposti, in modo da garantire il rispetto delle regole vigenti sulle condizioni di allevamento e sull’uso di antibiotici, per tutelare il benessere animale e incrementare i livelli di sicurezza alimentare strettamente legati al benessere animale. Gli allevamenti intensivi, infatti, possono essere un veicolo importante di patogeni potenzialmente dannosi per l’uomo. Gli effetti del coronavirus Covid-19 lo hanno dimostrato ampiamente.
UNA GREEN ECONOMY TUTTA VENETA COME COLLETTORE E MOLTIPLICATORE D’INVESTIMENTI REGIONALI, BASATA SU TRASPARENZA, EQUITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA, ECONOMIA CIRCOLARE E GREEN JOB.
Europa Verde Verdi Veneto vuole un ambiente di lavoro salubre e in piena sicurezza, secondo le normative più avanzate; vuole siano assicurate retribuzioni adeguate ai lavoratori, soprattutto alle donne e ai giovani, vuole contrastare il precariato e aumentare il controllo sulle forme di lavoro illegali, sulla piaga dilagante del caporalato e le infiltrazioni mafiose, sempre più presenti anche nelle tessuto economico veneto.
Europa Verde Verdi Veneto riconosce la necessità di un ampio programma di investimento nella formazione professionale e in nuovi lavori “green”. L’obiettivo è facilitare i processi produttivi e i servizi necessari alla transizione energetica anche nella nostra regione, introducendo nuove figure professionali che contrastino la migrazione giovanile.
La riconversione del sistema economico verso un bilancio “a zero emissioni” Europa Verde Verdi Veneto non lo intende come un costo, bensì come un investimento. Le trasformazioni necessarie per guidare la transizione sono così imponenti che l’indotto generato si tradurrà in nuova e rinnovata occupazione.
Con la stessa ottica Europa Verde Verdi Veneto intende incentivare la filiera agricola. Va quindi stabilito un rapporto stabile e di collaborazione con le associazioni degli agricoltori che già operano in tal senso per implementare ulteriormente tali iniziative e renderle la norma più che l’eccezione, considerando le specificità produttive e la stagionalità. Costituire un sistema di assunzione a misura di azienda agricola garantisce la dignità del lavoratore ma al contempo anche la sicurezza e agilità dell’imprenditore che necessita di rapporti stagionali.
Europa Verde Verdi Veneto, inoltre, punta alla riduzione del digital device anche in ambito di produzione e lavoro in un ottica di snellimento delle procedure burocratiche, alleggerendo le imprese locali e facilitandone l’attività in tutti gli ambiti e riducendo l’impatto ambientale che tali procedure inevitabilmente hanno.
LA SALUTE COME DIRITTO PRIMARIO ATTRAVERSO UNA SANITÀ CHE SIA PUBBLICA ED EFFICIENTE, UNA RIORGANIZZAZIONE DEI PRESIDI TERRITORIALI E UNA PIANIFICAZIONE LUNGIMIRANTE.
Europa Verde Verdi Veneto dice no alla privatizzazione strisciante del modello regionale di questi ultimi vent’ anni, che ha imposto un taglio netto ai servizi territoriali e ai posti letto negli ospedali.
La “razionalizzazione” non può essere la scusa per chiudere presidi medico-sanitari sul territorio; il Covid-19 lo ha dimostrato.
Europa Verde Verdi Veneto dice quindi sì alla natura pubblica del servizio sanitario limitando il ricorso alle strutture sanitarie convenzionate, rivedendo l’offerta della medicina Specialistica pubblica, con una diversa ripartizione delle risorse destinate alle strutture private convenzionate. Europa Verde Verdi Veneto intende utilizzare i fondi regionali per potenziare il numero di Specialisti e il personale del comparto pubblico, con investimenti sui Servizi Territoriali e la creazione di un sistema di cure a domicilio efficiente per le persone anziane e con disabilità, che permetta di “alleggerire il peso” alle famiglie attraverso un miglioramento della rete integrata di assistenza fra i vari attori sanitari/sociali.
Europa Verde Verdi Veneto intende riorganizzare la rete dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta, favorendo la costituzione di strutture integrate in cui operano più medici con l’ausilio di personale amministrativo e infermieristico, dotati di strumenti diagnostici di primo livello. Ciò sgraverebbe i Pronto Soccorso ospedalieri da gran parte delle richieste di assistenza.
È da rivedere e, ove possibile, ridurre il costo del ticket, a favore delle fasce meno abbienti e di ogni serio programma di prevenzione.
Europa Verde Verdi Veneto mira, in collaborazione col il MIUR e la FNOMCEO, a una riorganizzazione dei criteri di accesso alla facoltà di Medicina e alle Scuole di Specializzazione, tale da porre graduale rimedio alla grave situazione di carenza di personale medico, che si è venuta a creare in seguito a scelte che non hanno tenuto in debito conto le dinamiche occupazionali legate all’invecchiamento della classe medica attualmente in servizio. Affrontare in maniera organica questo problema è di vitale importanza; da esso dipende la sopravvivenza stessa del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Dei fondi del MES, messi a disposizione dell’Europa, 3,5 miliardi potrebbero essere assegnati al Veneto; si tratta di un’occasione unica per riformare e potenziare il sistema sociosanitario e rendere il servizio accessibile universalmente. Europa Verde Verdi chiede infine l’implementazione dei servizi socio-sanitari dei territori rurali e montani del Veneto, per incidere sulla qualità di vita delle persone e delle famiglie nelle zone più svantaggiate della nostra regione.
NUOVI MODI DI ASSISTENZA E CURA PER I PIÙ FRAGILI, I DIVERSAMENTE ABILI E GLI ANZIANI, CON MODELLI E SERVIZI CHE METTONO AL CENTRO LA PERSONA E LA PROMOZIONE DI UNA VITA INDIPENDENTE.
La nostra regione soffre di un invecchiamento della popolazione tra i più forti del mondo, con oltre 200.000 persone non autosufficienti e una denatalità strutturale, che nemmeno la presenza del 10% di residenti stranieri/e riesce a compensare. La persona, nell’arco di tutta la sua esistenza, deve essere al centro dell’azione e dell’intervento assistenziale, attraverso una rete di servizi e interventi che ne favoriscano autonomia e vita relazionale. Lo scandalo delle RSA in tempo di pandemia ha dimostrato che la risposta alla non autosufficienza sia carente e inadeguata.
Al contempo la rete di servizi educativi per la prima infanzia va potenziata. Attualmente solo 21 su cento bambine e bambini hanno accesso ai nidi e ai servizi integrati.
Europa Verde Verdi Veneto vuole valorizzare i processi di integrazione intergenerazionale e comunitaria, di sostegno alle famiglie con programmi di aiuto alla genitorialità, aiuto economico, erogazione di servizi e piani per l’assistenza alle persone non autosufficienti, con disabilità, con disagi psichiatrici e malattie rare, attraverso una presa in carico complessiva.
Europa Verde Verdi Veneto vuole definire un nuovo modello di residenza pubblica, che, passando per la garanzia alla casa, sia improntato ai modelli europei del social housing e, appunto, dell’integrazione comunitaria.
Europa Verde Verdi Veneto punta ad innalzare al 33% (target europeo) l’accesso ai nidi, rafforzando l’offerta di asili nido pubblici, che al presente rappresentano meno della metà del totale, su tutto il territorio regionale.
Europa Verde Verdi Veneto intende potenziare un sistema culturale e di welfare che garantisca agli uomini di poter svolgere il lavoro di cura e affettivo rispetto ai loro cari, tanto quanto al momento è garantito alle donne.
Europa Verde Verdi Veneto, attraverso il processo della riduzione del digital device anche in ambito sociale punta ad un miglioramento dei vari servizi e della loro fruibilità.
TRASPORTI PUBBLICI EFFICIENTI E INTEGRATI: PER NOI, PER IL TURISMO E PER POTER LASCIARE LE NOSTRE AUTO IN GARAGE. UN VENETO A MISURA DI BICICLETTA E DI PEDONI.
Il Piano Regionale dei Trasporti pur tentando un timido potenziamento del trasporto su rotaia, predilige ancora il trasporto su gomma di merci e persone, come nei cinquanta anni passati. La quantità di parcheggi e di strade necessari al numero di veicoli circolanti nella nostra regione sono un importante contributo alla cementificazione e alle “bolle di calore” negli agglomerati urbani, non solo nelle grandi città, ma in gran parte della pianura veneta.
Europa Verde Verdi Veneto crede che l’obiettivo prioritario sia la riduzione del tasso di motorizzazione allo scopo di abbattere le emissioni inquinanti e di riconsegnare ad altro uso spazi oggi dedicati alle macchine.
Europa Verde Verdi Veneto, quindi, intende agevolare e incentivare, entro il 2030, progetti di trasporto pubblico elettrico, con tratte che raggiungano almeno i primi comuni limitrofi alle principali città. È inoltre da potenziare la rete di piste ciclabili in ambito urbano e l’interscambio treno-bici, a partire dai capoluoghi di provincia e l’asse Padova-Venezia-Treviso, come prevede anche in parte l’ultimo Piano regionale.
OLIMPIADI 2026: STRATEGIE SOSTENIBILI AFFINCHÉ LA MONTAGNA SIA RISORSA DA COLTIVARE, VALORIZZARE E PROTEGGERE, LONTANO DA OGNI SFRUTTAMENTO PASSATO. UNA SPINTA PER LO SVILUPPO DI NUOVE OPPORTUNITÀ LEGATE AL TURISMO SOSTENIBILE, ALLA CURA DEI BOSCHI E ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA DI MONTAGNA.
Europa Verde Verdi Veneto chiede che nella fase preparatoria alle Olimpiadi invernali 2026 i concetti di sostenibilità ambientale e di transizione ecologica siano alla base di qualsiasi scelta, come evidenziato anche dallo stesso Comitato organizzatore. L’aggiornamento del Piano neve e le necessarie strategie di adattamento del turismo invernale ai cambiamenti climatici dovranno quindi basarsi su un documentato “Rapporto sul clima della montagna veneta” e su precise garanzie costi/benefici per gli investimenti pubblici nel settore, oltre che nel pieno rispetto dei vincoli ambientali.
Europa Verde Verdi Veneto, inoltre, è contraria a nuovi impianti di risalita che interferiscano con le elevate valenze ambientali e paesaggistiche montane e con il patrimonio Dolomiti-UNESCO.
Europa Verde Verdi Veneto propone di costituire il Bio-distretto della provincia di Belluno al fine di valorizzare con la prospettiva Olimpiadi i suoi prodotti tipici di montagna, mantenendo un ambiente integro libero dai veleni.
Per ridare forza alla montagna veneta nel suo complesso Europa Verde Verdi Veneto prevede un sistema mirato di incentivi per sostenere la residenzialità ed il mantenimento di tutti i servizi che garantiscono la possibilità di abitare in montagna e favorire le attività agro-silvo-pastorali che possano contribuire alla progressiva cura delle ferite prodotte dalla tempesta Vaia, che migliorino la qualità del paesaggio e diano nuove possibilità per un turismo sostenibile.
LE DONNE RAPPRESENTANO PIÙ DELLA METÀ DELLA POPOLAZIONE VENETA E SONO ELEMENTO CARDINE PER LO SVILUPPO E LA CRESCITA DELLA NOSTRA REGIONE. URGE, INOLTRE, LA REVISIONE DELLA RETE DEI CONSULTORI A CONTRASTO DELLA VIOLENZA DENTRO E FUORI LE MURA DOMESTICHE.
Nella nostra regione come altrove, la sfida strategica della conversione ecologica e della giustizia sociale ed economica passa attraverso il pieno coinvolgimento delle donne, protagoniste dei mutamenti culturali e sociali più rilevanti, in prima fila nei conflitti ambientali, sempre più istruite, competenti e impegnate nella tutela e cura del vivente. Il periodo precedente la pandemia aveva visto un aumento dell’occupazione femminile, permanendo però un divario stipendiale a loro sfavore. E’ stato tuttavia ampiamente dimostrato che le donne sono state penalizzate sia nella ripresa, sia nel il periodo di isolamento; anche l’attività professionale e lo smart-working ne hanno ovviamente risentito.
Europa Verde Verdi Veneto sostiene in modo convinto l’iniziativa dell’europarlamentare verde, la tedesca Alexandra Geese: destinare metà dei fondi del Recovery Fund alle donne, la cui partecipazione alla ripresa sarà determinante per la crescita e il benessere, in termini di sostenibilità, equità e giustizia sociale
Europa Verde Verdi Veneto vuole una regione di cittadine e cittadini con pari voce in capitolo nelle decisioni e scelte che li/le riguardano. Il punto di vista delle donne deve pesare sulle forme organizzative istituzionali, sui tempi, sui luoghi, sui servizi, sulle scelte urbanistiche, sui servizi sanitari, sociosanitari, che in tal senso devono essere ripensati e riorganizzati.
Europa Verde Verdi Veneto mira inoltre a potenziare la rete dei consultori pubblici per contrastare il fenomeno dei femminicidi e della violenza dentro e fuori le mura domestiche.
È inoltre fondamentale potenziare il sistema del welfare in modo che garantisca alle donne, tramite l’impiego di baby-sitter, di asilo nido, o di altri servizi più flessibili e innovativi, di poter impiegare le loro intelligenze e punti di vista nel mondo del lavoro, del sociale e della politica.
SÌ ALL’EDUCAZIONE ALLA PACE, ALL’INTEGRAZIONE DI CHI VIVE, LAVORA E CONTRIBUISCE ALLA CRESCITA SOCIO-ECONOMICA DEL VENETO; SÌ AL DIALOGO INTERRELIGIOSO E INTERCULTURALE; SÌ AL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI LGBT+. NO A OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE E DISUGUAGLIANZA.
L’immigrazione non può più essere gestita come un tema a sé stante. Deve divenire una questione che chiama in causa tutti i settori della pubblica amministrazione, sulla base di un nuovo approccio decisamente interdisciplinare che deve ispirare l’azione della Regione Vento.
Nel complesso serve un nuovo approccio nella gestione dei migranti.
Europa Verde Verdi Veneto propone di istituire un tavolo di governance che con cadenza semestrale definisca e verifichi obiettivi e risultati delle azioni relative ai piani di intervento per il risanamento urbano. La vita nei quartieri ad alta densità abitativa di immigrati, in prossimità dei centri storici delle città, richiede infatti: contrasto alla illegalità (spaccio, prostituzione, abusivismo commerciale e abitativo), sostegno alle fasce più deboli, promozione di attività sportive (anche con la costruzione di nuovi impianti per lo sport di base), valorizzazione delle diversità culturale, coinvolgimento dei cittadini negli iter decisionali.
Europa Verde Verdi Veneto crede che la Regione debba contribuire a promuovere la crescita culturale in questo ambito con bandi che mettano a disposizione risorse per finanziare attività educative e rieducative finalizzate a diffondere consapevolezza e a superare il modello insito nello stereotipo sociale e familiare patriarcale.
Europa Verde Verdi Veneto intende potenziare i consultori e i centri anti-violenza delle nostre province affinché possano assistere le vittime di violenza di genere e omofobia.
Europa Verde Verdi Veneto intende lavorare per un Veneto giusto e solidale, libero da mafie e corruzione, contrario a ogni forma di discriminazione, che investe e promuove l’educazione alla pace, alla convivenza, alla conoscenza dell’altro, all’integrazione della popolazione di origine straniera che vive, lavora e contribuisce alla crescita socioeconomica della nostra regione, al dialogo interreligioso interculturale, al riconoscimento dei diritti LGBT+. Da sempre i Verdi italiani ed il movimento LGBT sono compagni di strada che – nella reciproca autonomia ma in comuni battaglie – hanno saputo mostrare e rendere belle, ricche e “normali” le differenze.
TORNARE A SCUOLA IN GARANZIA E SICUREZZA, UTILIZZANDO ANCHE SPAZI ALL’APERTO. INTRODURRE PERCORSI FORMATIVI STRUTTURATI PER EDUCARE ALLA CONSAPEVOLEZZA E ALLA CORRESPONSABILITÀ VERSO L’AMBIENTE.
Avere una visione strategica del sistema di educazione-istruzione è la chiave per favorire una società conservatrice e immobile oppure una società dinamica e innovativa, in grado di trasformarsi per accogliere il cambiamento. Se l’obiettivo è l’armonizzazione dell’impatto dell’umano con l’ecosistema globale in cui è inserito, la scuola può fare molto. La scuola, fin dall’asilo nido, può favorire il cambiamento dello stile di vita e dei modelli di consumo che infine influiscono sui sistemi di produzione e di lavoro.
Europa Verde Verdi Veneto punta a un sistema di istruzione-educazione profondamente rinnovato, che preveda la promozione di:
– creatività, necessaria a inventare nuovi stili di vita e modelli di produzione;
– cooperazione, per sostituire i modelli altamente competitivi che portano a sfruttare le risorse nella corsa a chi arriva primo;
– apprendimento e educazione in natura, per riconoscere l’ecosistema come parte integrante della nostra esperienza di vita quotidiana;
– ascolto e gentilezza competenze che portano al rispetto dell’altro in senso ampio (ivi compresi tutti gli elementi dell’ecosistema) e completando in senso etico i punti precedenti;
– sviluppo delle life skills, le cosiddette “competenze di vita”, necessarie a plasmare uomini e donne attenti e consapevoli di sé, degli altri e di ciò che li/le circonda;
– eliminazione del digital device, in nome di un accesso uguale per tutte e tutti alle informazioni e alle possibilità offerte dalla tecnologia in ambito didattico, di studio e di sviluppo delle competenze;
– avvio di progetti di collaborazione e integrazione tra mondo accademico e del lavoro (stage, ricerca, spin off) .
Europa Verde Verdi Veneto chiede di prevedere obbligatoriamente nei programmi scolastici spazi/lezioni dedicate all’ecologia, alla tutela della biodiversità e agli stili di vita incentivanti comportamenti virtuosi a impronta di carbonio sempre più ridotta, per favorire una crescita culturale, ambientale, sociale, economica, orientata alla sostenibilità concreta e reale, facendo comprendere meglio alla maggior parte della cittadinanza la necessità e l’urgenza di una transizione ecologica verso modelli di consumo e di utilizzo del territorio a basso impatto ambientale.
IL VENETO COME SCRIGNO DI RICCHEZZA, BELLEZZA E ATTRATTIVITÀ DI QUALITÀ. VENEZIA COME NUOVO MODELLO DI TURISMO ALTERNATIVO E SOSTENIBILE.
Il Veneto racchiude un patrimonio storico e artistico naturalistico unico: la Laguna di Venezia è tra le zone umide più importanti del Mediterraneo insieme al Delta del Po, alle Laguna di Caorle e di Bibione e alle loro Valli. La fascia pedemontana prealpina arriva a fondersi con le Alpi, contemplando le Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità, il Lago di Garda e le città d’arte; è una delle regioni più visitate al mondo.
Europa Verde Verdi Veneto intende rinnovare il modello turistico tradizionale, introducendo itinerari alternativi, puntando su un turismo naturalistico, evitando la congestione delle grandi città, soprattutto Venezia che rischia di diventare la “Pompei del Nuovo Millennio”, programmandone i flussi turistici, che peraltro dovranno essere a bassa impronta di carbonio. Tra i progetti:
– potenziare reti cicloturistiche che si colleghino a quelle europee;
– far diventare Venezia un Centro Studi Internazionale sulla gestione sostenibile del turismo, coinvolgendo anche le altre città d’arte venete, soprattutto Vicenza, Padova, Verona, e i bellissimi borghi sparsi nel nostro territorio.
L’attenzione di Europa Verde Verdi Veneto per la cultura e la storia della regione è forte; l’obiettivo è farne motivo di nuova attrattività, secondo modelli esperienziali, alternativi e realmente sostenibili. Fonte di guadagno e di creazione di nuove professionalità, all’insegna del rispetto delle stessa bellezza e ricchezza regionale.
VERDE URBANO COME MITIGATORE MICROCLIMATICO, COME SERBATOIO DI CO2, DECONTAMINATORE DELL’ARIA E REGOLAMENTATORE DELL’ACQUA PIOVANA, COME BELLEZZA PER GLI OCCHI E SERENITÀ DELLA MENTE.
Il verde in area urbana non ha solo valenza estetica; abbassa la temperatura in estate, pulisce l’aria, protegge dal rumore, mantiene i suoli percolanti, offre riparo e sostentamento alla biodiversità, è didattica e educativa.
Le nostre città devono tornare ad essere luoghi di persone per le persone, in termini di salubrità, fruibilità e gradevolezza di vita.
E’ necessario un forte impegno per garantire la qualità della vita quotidiana, ispirandosi al modello Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, della “città dei 15 minuti”, dove l’accesso ai servizi, ai luoghi di lavoro, di svago e al verde è garantito da una profonda riorganizzazione urbana, dei servizi pubblici, della mobilità.
Un diverso approccio al tema del verde, della mobilità e del recupero urbano sono imprescindibili per Europa Verde Verdi Veneto:
– aumento e tutela dell’indice di verde cittadino;
– regolamentazione e incentivazione del verde attraverso specifiche norme attuative negli strumenti urbanistici comunali;
– de-cementificazione di aree attraverso processi e progetti di rigenerazione;
– gerarchizzazione in chiave sostenibile dei percorsi;
– introduzione di modelli alternativi per la manutenzione del verde.
GLI ANIMALI NON SONO BESTIE! SERVE UN NUOVO MODELLO DI ALLEVAMENTO. SERVONO UFFICI TERRITORIALI PER LE DENUNCIE DI MALTRATTAMENTI E PRESIDI DI PRONTO SOCCORSO PROVINCIALI. SERVE DIRE BASTA ALLA CACCIA IN DEROGA!
Europa Verde Verdi Veneto intende impegnarsi per:
– pianificare la transizione verso nuovi modelli di allevamento. L’attuale sistema intensivo, infatti, non solo è irrispettoso della stato di benessere e salute degli animali, ma non garantisce neppure alimenti di qualità, risultando anche estremamente inquinante per l’ambiente;
– costituire un ufficio territoriale che gestisca le denunce di maltrattamenti nei confronti degli animali
– garantire la presenza di un pronto soccorso animale in ogni provincia;
– supportare le associazioni animaliste del Veneto nel loro lavoro di sensibilizzazione e di gestione delle rispettive aree di competenza.
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